domenica 19 marzo 2017

Musiklife: Fanfare

Incenso, che puzza. Adesso poi li fanno anche aromatizzati con prodotti chimici che dovrebbero imitare le essenze orientali. Il risultato finale è un fetore insopportabile che impregna stanze, vestiti e perfino oggetti che normalmente non hanno odore. Magari qui dentro tutto 'sto incenso serve anche a mascherare l'odore dell'erba, mi sa che ne consumano parecchia.
Certo che sembra davvero si essere tornati indietro di cinquant'anni: atmosfere orientaleggianti, loro che ti parlano come se fossero strafatti - e magari lo sono - e pieni di amore universale. Ne hanno così tanto che straborda fuori dalle loro persone e scivola lungo il pavimento fino a te. Collanine, dell'incenso ho detto, profumi forti di patchouli in tutte le varianti possibili. E le musiche in sottofondo: sitar, coretti alla CSN&Y, armonie west coast e tanta pace. E Jonathan Wilson.
Capelli lunghi, disordinati, con qualche treccina qua e là, occhi sottolineati col kajal usato da una mano tremula , sguardo penetrante e velato da una canna non ancora smaltita, gestualità consapevole e grave, ieratica al punto da trasformare il lavoro del commesso in un rito di profonda spiritualità.